La mano di Francesca è stretta sulla maniglia del furgoncino del marito. È pronta a scendere dal veicolo per riunirsi a Robert, l’uomo che ama, fermo con il suo pick-up davanti a loro. È un tempo lunghissimo quello che questo gesto sintetizza. È il tempo dell’attesa ed è il tempo della scelta. Di una scelta in grado di cambiare una vita, ma che non si ha il coraggio di portare fino in fondo. Il gesto resta allora sospeso, incompiuto, come il desiderio, a cui questa immagine dà corpo cinematografico. Un desiderio, che proprio in quanto tale, è irriducibile a qualsiasi compimento.

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