Avevo poco più di sette anni. La Prima Tv del film Balla coi lupi (Dances with Wolves, K. Costner 1990) su Raiuno, la sera del 1 marzo 1993. Una precoce passione cinematografica: il western. All’epoca la prima parte del film doveva piacermi molto, con quel senso di placida avventura, l’incontro con il mondo e con se stessi, il sereno equilibrio dell’eroe e il suo senso estetico. La scena della caccia è l’incontro epico e mitologico tra divinità, alterità e culture: i nativi, magnificati dal tema monumentale di John Barry e l’eroe titanico, rinnovato nello spirito. La partitura musicale raggiunge notevole densità teorica quando, all’ingresso dell’eroe, innesta improvvisamente una rapida variazione dal “tema di John Dunbar”, che riprende esplicitamente il modo di un Bernstein (forse addirittura da I Comanceros): un anacronismo strabico che incorpora i classici. La scena rinsaldava i valori di amicizia, lealtà, coraggio, destrezza che suppongo bastassero a un bambino alla scoperta di sé.