Nello scaffale più in basso i libri erano della stessa dimensione, tutti in bianco e nero tranne uno. Guardandoli da vicino, mi accorsi che si trattava in realtà di videocassette. Condivisi con mio padre la mia scoperta e mi propose di guardarne una insieme ogni domenica. Erano film molto lunghi, e spesso mi addormentavo prima della fine. C’era sempre, però, qualcosa di memorabile: un adulto sull’altalena, un bambino a capo di un circo, Gesù in volo sui tetti, due persone eleganti che facevano il bagno dentro a una fontana. Fu la volta dell’ultima videocassetta, quella a colori. Ero sicura che sarebbe stata la mia preferita e che, finalmente, avrei capito qualcosa. Mi sbagliavo: mi apparse tutto ancora una volta piuttosto oscuro e davvero non riuscii a spiegarmi cosa ci facessero Fantozzi e Johnny Stecchino, insieme, su un prato, a guardare i fuochi d’artificio. E, soprattutto, perché non ci fosse niente da ridere.

0