Non il film che ha acceso in me la passione per il cinema, ma l’opera che sicuramente mi ha aperto gli occhi su uno sguardo, un approccio e una rappresentazione della realtà differente a quella a cui ero abituato. Ho avuto modo di vedere, conoscere e studiare Jeanne Dielman, 23, Quai du Commerce, 1080 Bruxelles di Chantal Akerman per la stesura della tesi magistrale. Tuttavia, le mie ricerche e studi condotti intorno al film, dopo una prima visione completa, si sono sempre limitati ad uno sguardo frammentato, ad una (re)visione di specifiche scene. Nel 2015 al Cinema Ritrovato di Bologna sono riuscito per la prima volta a vedere il film completo, in versione restaurata, in una sala cinematografica. Nonostante gli studi e le analisi è stata quella la prima volta in cui mi sono realmente reso conto della potenza del film, che andava oltre il livello teorico, per coinvolgere il piano sensoriale, fornendo un’esperienza fenomenologica dello scorrere del tempo.

0