Uno dei miei primi ricordi cinematografici risale a quando avevo circa sette anni. Durante un caldissimo pomeriggio estivo guardai per la prima volta A qualcuno piace caldo da una piccola televisione nell’altrettanto afoso soggiorno della casa al mare dei miei nonni. Conoscevo già Marilyn Monroe per via di un poster, appeso in camera di mio zio, che mi attraeva in modo particolare (e che ora appartiene a me). Ai miei occhi quel volto in primo piano era fin troppo affascinante e enigmatico. Scoprii presto, grazie ai racconti di mia nonna, che apparteneva a colei che era stata “la donna più bella del mondo”. Fu quindi con questa consapevolezza che mi approcciai al film. Da quel momento, nella mia immaginazione, Marilyn che prova a far innamorare di sé Tony Curtis iniziò a rappresentare l’idea stessa di cinema.