La fascinazione per il cinema nasce in un pomeriggio d’estate, quando una bambina e la sua mamma iniziano a guardare un film in bianco e nero in TV. Abiti da sera meravigliosi, il bianco avvolgente delle scenografie (il famoso big white set), ma soprattutto loro, quei due elegantissimi ballerini che a passo di danza costruiscono la loro relazione. Il film è Top hat e la sua scena topica il duetto tra Fred Astaire e Ginger Rogers sulle note di Cheek to cheek, un piano sequenza che segue i movimenti fluidi e naturali dei due performer. Come non innamorarsi di una costruzione perfetta, nella quale i numeri musicali si integrano e favoriscono lo sviluppo della storia, così come perfettamente integrati sono musica, danza, fotografia, costumi. Immagini da sogno ma non escapiste; al contrario, concepite per dare forma visibile ai sogni. Immagini – anche – di una TV di servizio pubblico che grazie a critici come Claudio G. Fava ha cresciuto un pubblico di futuri innamorati del cinema, come me.