Norma Desmond, dopo aver sceso la scalinata della sua villa, si avvicina alla macchina da presa, pronta per la realizzazione del suo primo piano. Gli occhi iniettati dalla follia si volgono verso l’obiettivo e infine il suo volto si smaterializza all’interno dell’inquadratura. Lo sguardo di Norma, nella sequenza finale di Sunset Boulevard, fu per me bambina una esperienza che si inscrisse per sempre nella mia vita. Mi sentii toccata da uno spaesante turbamento e, al pari, da un penetrante piacere. Considero quella la prima perturbante esperienza in cui mi si rivelò la doppia natura di essere guardante e guardata. A partire da quel momento ho amato un cinema la cui forma ci conduce a ciò che è al cuore dello sguardo. Ma confesso che il film più prossimo al mio sentire è Getrud. La protagonista, votata a seguire la legge del proprio desiderio, nella parte finale del suo percorso, giunge ad abitare un vuoto che non è più da colmare, ma da alimentare per rimanere fedele al suo Amor Omnia.