Il giovane Steve non sa che il pacco che Verloc gli ha chiesto di consegnare in un deposito all’altra parte di Londra, insieme ad alcune scatole di pellicola cinematografica, contiene in realtà una bomba: che il perfido cognato lo sta facendo complice di un meschino attentato terroristico contro il governo inglese.

Ma noi spettatori vediamo e sappiamo tutto. Nella nostra onniscenza, siamo sadicamente intrappolati nel gioco della più totale impotenza, condannati all’immobilità assoluta, al silenzio che ci impone la sala.

La bomba esploderà all’una e mezza esatta. Ne siamo messi rapidamente al corrente. Ma Steve, ignaro, perde tempo, si distrae con tutto, ritarda.

Noi vorremmo far qualcosa, vorremmo correre, vorremmo urlare. Ma possiamo soltanto continuare a guardare.

É Hitchock, é suspense.

La bomba esploderà tra le mani di Steve all’ora stabilita, mentre si trova ancora sul bus.

Ma con essa, é soprattutto la mia voglia di cinema a esplodere: ne voglio di più e più forte, ne voglio ancora.