Quando Rocky manda al tappeto Apollo Creed alla prima ripresa dell’incontro per il titolo dei pesi massimi, ruppi gli indugi e mi misi a saltare senza sosta sul divano del salotto. Non intendeva neppure vincere ma solo restare in piedi fino alla fine! Ce la poteva fare? Ce la poteva fare. Anche se dicevano non valesse niente. Anche se menava le mani al soldo di un malavitoso. Anche se su quel ring era salito per caso, e giusto per rimpiazzare il legittimo sfidante del campione. Conobbi il cinema alla TV, filtrato dai gusti di mio padre, che esercitava con spirito poco ecumenico il controllo del telecomando. Era un cinema di eroi, di storie e di emozioni: mi riempiva gli occhi di bambino e poteva suggestionare il mio vissuto ben oltre il tempo della visione. Quella volta, ricordo bene, riportato all’ordine dal genitore, recuperai nell’intimità della mia cameretta, boxando lungamente con l’impassibile trave di legno che sovrastava il letto. Feci molta fatica a prendere sonno…

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