Il film della mia vita non sono mai riuscita a vederlo, ma ho sempre sperato di tenerlo in mano. Si intitola Nel nido degli aquilotti ed è l’opera prima di un missionario saveriano di Parma, padre Mario Frassinetti, forse andato perduto o distrutto qualche anno dopo la sua realizzazione, nel 1924. Nelle mie peregrinazioni per “archivi” e soffitte, in ogni armadio di una casa missionaria – stipati di 8mm, 16mm e 35mm -, in ogni scatola contenente fotografie, scampoli di pellicola e filmine ho sognato di recuperare un frammento di questo film, sentendomi, nel fare questo, un’esploratrice di terre sconosciute. Ho capito in quella ricerca che l’avventura del cinema non è solo all’interno delle sue immagini, ma anche nell’inseguimento – talvolta frustrante – delle sue tracce materiali. È molto probabile che Nel nido degli aquilotti non lo abbia mai a trovare, ma alla visione di ogni film si ripete per me l’incanto della ricerca e della scoperta che il pensiero di quello mi evoca.

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