È un Natale di tanti anni fa. Molti bambini, come me, tra le sedie di legno del cinema parrocchiale, con la seduta reclinabile che ti puoi dondolare. Nel buio si accendono le Luci della città: la folla, il sindaco, il monumento e sotto il telo… Charlot! Smetto di dondolare e guardo: l’incontro con la fioraia cieca, il salvataggio del ricco ubriaco, la sala da ballo, gli spaghetti con le stelle filanti, la casa della fioraia, la nonna, l’operazione troppo costosa, le bolle di sapone che escono dalla bocca, l’incontro di boxe, la festa del ricco ubriaco, il fischio ingoiato, i soldi regalati, i ladri, la polizia, il gesto d’amore… e io rido, rido fino alle lacrime… ma che succede? Arrestano Charlot! Perché? Esce di prigione ed è poverissimo, incontra la fioraia ed è guarita, ma ora lei lo prende in giro. È lì, nell’ultimo primo piano, quando le mie lacrime hanno già cambiato sapore, che sento Charlot chiedermi: “Riesci a vedere ora?” Oddio… non so… forse… comunque giuro che ci proverò.