“Quando leggerai questa lettera, forse sarò morta. Ho così tanto da dirti, e poco tempo. Credo che tutti nascano due volte. Quando si viene al mondo e quando si prende coscienza della vita. Non ho ricordi vividi prima di quella mattina”. Il mondo finzionale prende così vita, materializzato dallo sguardo stupito della giovane Lisa, che le parole di una Lisa ormai donna e già madre rievocano proprio nel momento della sua seconda nascita. È questo il passaggio di stato, il mutamento in cui consiste l’inizio: mutamento che avviene attraverso l’incontro, fugace eppure eloquente, tra Lisa e Stefan. Lo sguardo insistente che Stefan rivolge a Lisa è già rivelatorio dell’indole dell’uomo. D’altro canto Lisa, nell’aprire la soglia, rimane come nascosta dietro di essa, incorniciata nella vetrata: sorta di prefigurazione della distanza incolmabile che, fino alla fine, la separerà da Stefan.

[Dalla mia tesi di dottorato, Sul limitare del testo. L’inizio e la fine del film, Università di Bologna, 2005]