Io adoro il paese in cui sono cresciuto, Galliate, in provincia di Novara. Ma diciamola tutta: gli inverni in un piccolo paese adagiato sul Ticino possono essere davvero lunghi. Il buio inizia presto, e accompagna quasi ogni ora, la nebbia infatti avvolge le giornate rendendole caliginose. In quei mesi ci si raduna, combriccole di amici, e si va in giro, all’oratorio… al cinema. Disney soprattutto. Ma la sala ha per me, da subito, un fascino quasi mistico. Ricordo l’odore di chiuso e di prodotti per lavare la moquette (gli stessi di casa di mia nonna). La bigliettaia gentile, il “tipo” con la torcia per farti sedere e con la mano svelta per farti rigare dritto. Ed è proprio in una di quelle giornate, quando mi accorgo che il mio biglietto è valido per tutto il pomeriggio, che tutto cambia. Sullo schermo vedo passare commedie (ricordo il volto di Cary Grant), Totò, Bruce Lee, Bud Spencer e Terence Hill. Ma anche i documentari sociali e poi, soprattutto, i film di Charlie Chan con il loro sapore noir ed esotico allo stesso tempo. Le atmosfere cupe e la musica drammatica, stemperati dai momenti comici. I docks nella nebbia, le ombre che si aggirano minacciose, l’omicidio. Un mondo. Il cinema!

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