Alvy e Annie in coda al cinema subiscono le chiacchiere del trombone di turno che per far colpo su una ragazza si pavoneggia su Fellini e non riesce a conversare a bassa voce. Di sconosciuti che aprono bocca e monopolizzano un ambiente con le loro opinioni oggi è piena la rete, e forse ci siamo gradualmente anestetizzati rispetto ai narcisisti che pontificano su tutto. Ma questo momento per me rimane il più grande esempio della vendetta contro la frustrazione generata da situazioni simili, vendetta che tutti abbiamo sognato almeno una volta nella vita: smentire il gradasso con l’apparizione improvvisa della figura appena evocata, in questo caso il massmediologo-star Marshall McLuhan.
Anche se inizialmente doveva essere Fellini a uscire da dietro il cartonato, cosa che avrebbe reso ancora più magica la situazione, la scena del dialogo tra Alvy, l’uomo in fila e McLuhan è surreale e comica, ma soprattutto profondamente umana. Me la porto sempre dietro e me la tengo stretta.