Cos’è un film importante in una vita? Un’esperienza estetica che si fa “esperienza di verità”. Una verità estranea, altra, che diviene una verità nostra, condivisa. Un sentimento e un pensiero nuovi del mondo e di sé, talora espressi come mutamento del sé medesimo e del punto di vista — anche in forza dell’identificazione della soggettività nello sguardo.

Dekalog di Kieślowski è stato tutto ciò per me e per altri, avendo affrontato il dubbio etico in maniera laica e perturbante, attraverso l’esercizio di uno sguardo equanime.

Incarna questo sguardo l’unico personaggio senza identità e azione, che osserva, immobile e pacato, i protagonisti dei dieci film e che talvolta si rivolge a noi. Questo sguardo ambivalente, che appare al momento della scelta, non è l’affermazione di un giudizio, è l’interrogazione di una coscienza etica aperta, dialogica.

Accende una comprensione più complessa con cui osservare il mondo e noi stessi per fare della vita una ricerca la più umana e compiuta possibile.

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