Un inno alla città di Hong Kong: Happy Together è indubbiamente il film che più di ogni altro nella filmografia di Wong Kar-wai fa sprigionare da ogni suo fotogramma  quel senso di inadeguatezza e di scoraggiamento per l’avvicinarsi dell’imminente scadenza: il 1 luglio 1997 e il ritorno alla Cina. 

Paradossalmente, però, tutta l’azione si svolge a chilometri di distanza, in Argentina, come se solo dall’altra parte del mondo i due personaggi di Ho Po-wing e Lai You-fai possano “digerire” la condizione di handover che si sta profilando. Ed è proprio attraverso l’ambiguità del corpo-feticcio di Leslie Cheung/Ho Po-wing che viene rappresentato il senso di solitudine e di abbandono avvertito dal popolo di Hong Kong. Nello scorrere delle immagini il fascino di Ho Po-wing perde di smalto e di lucentezza, quasi a rimarcare che la sua condizione di esule compromette inesorabilmente lo splendore di un tempo. Una “farfalla esplosiva”, come lo ha definito il suo interprete Cheung, Ho Po-wing sembra trovare nell’autodistruzione l’unica risposta a un futuro incerto.

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