È il 1996, sono arrivata da poco a Bologna per frequentare il corso di laurea in Scienze della Comunicazione. Abito con 4 amiche in un appartamento della prima periferia, ed è lì che a partire dall’11 gennaio 1996 scoppia una febbre che nel mio caso si rivelerà incurabile. RAI 2 trasmette in prima serata ER – Medici in prima linea e io cado vittima di un incantesimo. Aspetto con ansia il giovedì per vivere la frenetica atmosfera del policlinico universitario di Chicago e ritrovare personaggi e storie che poi mi accompagnano per il resto della settimana. Nel 1996 non so dare ancora un nome al medical drama, alle narrazioni multistrand, agli episodi crossover, alle innovazioni linguistiche e stilistiche che mi stupiranno per i 13 anni successivi, ma so che quella serie è davvero appassionante. Due episodi del cuore: On the Beach, la morte del dr. Greene affrontata a colpi di kleenex e abbracci e Hindsight, racconto a ritroso che ricostruisce una concatenazione di eventi drammatici.

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