All’epoca avevo circa sette anni. Gli adulti guardavano la tv; io giocavo animando mondi in miniatura. Il Synudine era sintonizzato su un film ambientato in una vecchia casa, di cui ricordo l’atmosfera perturbante e le creature che ne abitavano l’oscurità. A film in corso, ci fu un black out. Da lì a poco fui mandato a dormire, al buio.

Con il tempo, il timore venne meno e compresi che nel buio si celavano misteri, storie, epifanie e molto altro ancora. Un mosaico di libri, fumetti, film delineò una passione per lo scavo delle zone meno esplorate dell’immaginario cinematico e per le spaventevoli bellezze dell’oscurità.

Il film era Don’t Be Afraid of the Dark (1973), un cinetelevisivo divenuto un classico del terrore. Navigando in rete alla ricerca di notizie sul “film della settimana”, ho scoperto di fare parte di una comunità: aveva terrorizzato un’intera generazione. Non siamo mai stati soli, quando nell’oscurità ricercavamo e attendevamo nuove visioni. Non abbiate paura del buio.