Era il 24 dicembre 1994: avevo 5 anni, e fremevo nell’attesa di aprire i doni sotto l’albero. Tra questi c’era una console, il Super Nintendo, e un videogioco: Donkey Kong Country. Quei colori sgargianti, quelle colonne sonore soavi e quell’atmosfera goliardica che faceva da sfondo alle frenetiche avventure dei protagonisti mi incantarono all’istante, accompagnando la mia fantasia fanciullesca. Quel videogioco era difficilissimo, ma proprio per quello mi impartì già all’epoca una lezione di vita: se non ci si arrende alle difficoltà e si continua a credere in un obiettivo, prima o poi lo si raggiunge. E infatti, dopo miriadi di tentativi, giunsi ai titoli di coda di Donkey Kong Country. Da lì, giorno dopo giorno, la passione per i mondi virtuali è cresciuta con me, portandomi con naturalezza a dedicare la mia vita professionale allo studio su ogni possibile forma d’espressione videoludica, vivendola come un sogno ad occhi aperti. Grazie mamma, grazie babbo.