La scintilla si è accesa con un oggetto inaspettato. Non è stato l’onirico viaggio in VHS di Mary Poppins divorato da bambina, neanche il Sorrentino de Le conseguenze dell’amore che ammalia l’adolescente, né la prima volta che ho sperimentato l’addiction seriale, quando su RAI2 andava in onda E.R.
No, la scintilla è scattata con un video trovato in rete, quando lavoravo alla tesi e Pietro Montani mi ripeteva di trovare un esempio. Sono esplose le Primavere Arabe e la rete si è popolata di video intermediali fatti dagli utenti, in cui la protesta prendeva la forma dell’immagine in movimento realizzata e condivisa collettivamente.
Il primo video trovato su YouTube si intitolava Dans la tête d’Aziza, un détournement della storica pubblicità della Apple diretta da Ridley Scott condiviso su un blog tunisino già anni prima, che aveva guadagnato visibilità con l’accendersi delle rivolte.
Una bambina chiude gli occhi e immagina la rivoluzione, li riapre e ci guarda: ora tocca a noi.