Fin dai primi anni di liceo ho iniziato ad appassionarmi al cinema, seppure in maniera onnivora e poco ordinata. Passavo da un film all’altro per il puro gusto della visione, guidato solo dai dizionarietti Newton Compton di Fernaldo Di Giammatteo. È stata la visione di Cinque pezzi facili di Bob Rafelson, registrato a notte fonda su Rete4, a costringermi a cambiare prospettiva. Per la prima volta mi sembrò che un film celasse un segreto, un significato che non riuscivo a cogliere. Lo avrei capito dopo che Robert Eroica Dupea (Jack Nicholson), come molti personaggi della New Hollywood, era volutamente rappresentato come una figura contraddittoria, lui per primo incapace di mettere a fuoco i propri fantasmi e dare un senso alle proprie azioni. Ma per me, in quel momento, fu semplicemente la prima volta in cui sentii l’esigenza di sistematizzare, studiare, approfondire, storicizzare…