Dopo aver cantato il suo addio alla vita con Bye Bye Love / Bye Bye Life, il sogno di Joe Gideon (Roy Scheider) si affaccia sul corridoio finale dell’impalcatura scenica, in fondo al quale l’angelica morte (Jessica Lange) lo attende con le braccia sollevate per accoglierlo nell’ultimo afflato. Il lento e meraviglioso avanzare della macchina da presa di Giuseppe Rotunno restituisce in soggettiva l’ineluttabile incedere verso la fine – del film e della vita.

Nella solitaria adolescenza di un passaggio televisivo, in una domenica mattina del 1991, comprendo che 8 ½ si propaga e che Fellini è ovunque. Percepisco che il cinema è in dialogo con se stesso. Realizzo che il cinema è contaminazione. E se lo spettacolo esordisce con “It’s showtime, folks!”, il mio cinema prosegue con All That Jazz e con la luce e il ritmo dell’immagine immaginata da Bob Fosse